Instantanee

Istantanee. Sedici fotogrammi di vita quotidiana

Sala del Grechetto – Palazzo Sormani – Milano

 

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Giovedì 12 gennaio presso la Sala del Grechetto di Palazzo Sormani di Milano, si è svolta la presentazione del libro “Istantanee. Sedici fotogrammi di vita quotidiana” di Maria Gabriella Giovannelli. Pegasus Edition. Sono intervenuti oltre all’autrice, il giornalista, scrittore, docente universitario, Candidato al Premio Nobel per la Pace, Hafez Haidar; l’editore Roberto Sarra; la Direttrice Editoriale della Collana di Narrativa Emotion, Daniela Quieti.
Il libro ha partecipato nel 2016, come inedito, al Premio Letterario Internazionale Città di Cattolica ed ha ottenuto il Premio Speciale “Il Porticciolo” che lega la città di Cattolica alla città di Pontremoli.
Dalla presentazione.
…“E’ stata veramente una gioia grande poter pubblicare il libro di Maria Gabriella Giovannelli in questa collana, perché è un libro veramente particolare… Ho apprezzato questo libro in cui ha saputo coniugare con una grande delicatezza, senza autoreferenzialità, che è un po’ un difetto del nostro millennio, la tradizione, una stratificazione di grandi conoscenze, di grandi esperienze, di grandi tradizioni, il suo essere anche giornalista, il sapere osservare la cronaca circostante con una delicatezza anche poetica, ma soprattutto una grande humanitas; ha saputo quindi cogliere in questi suoi personaggi quella che è la vita reale di questo nostro millennio, di questa nostra contemporaneità, forse anche quell’elenco del male, raramente del bene a cui siamo abituati quando accendiamo la televisione e guardiamo i telegiornali…. (Daniela Quieti).

Premio Letteraio Internazionale

Premio Speciale “Il Porticciolo” – Cattolica


Meltemi – La linea curva del cielo

 Leggi la prefazione

 

Dalla raccolta: “La linea curva del cielo”

La forza del silenzio
Già ti conoscevo
ti vedevo in trasparenza
come una foto al negativo.
Bastava chiudere gli occhi
la tua figura era lì
immagine lungamente vagheggiata
di una vita che cresceva.
Ti sentivo pulsare dentro di me
poi il silenzio.
Ho conosciuto
la forza di un silenzio
insolito
presente
e nello stesso tempo
assente.


Mancanza

Raccolta di foto poesie
Foto di Massimo Carcione (fotografo d’arte dal 1999, autore di numerose mostre personali) e di Claudio Passeri (fotografo professionista, membro dell’Associazione Fotografi Italiani Professionisti – AFIP)
Fotografia di copertina di Claudio Passeri
Puntoacapo Editrice


Sole rosso

Il libro è composto da tre brevi raccolte intitolate: “Terre di luna”, “Abisso dell’anima”, “Quella parte di noi”. La prima sezione nasce da un viaggio fatto dall’Autrice in Polonia e in Slovacchia. Maria Gabriella Giovannelli ripercorre le strade che furono teatro di atrocità ai tempi tragici del nazismo. Nelle sue poesie la natura sembra diventare partecipe di questo dolore, condividerlo e nello stesso tempo trovare un riscatto.

” … è in questa corona di liriche, svolta come un rosario di fotogrammi immobili, che le immagini ingombrano prepotentemente la scena in tutta la loro icasticità. Questi versi ci raccontano la tragedia di quell’est, travolto dalla furia devastante e insensata dell’uomo …. La sintassi nominale esasperata, l’insistenza sugli ossimori, l’uso intenso delle sinestesie ricostruiscono i contorni di una realtà, in cui la natura, nella sua desolante fissità, si tramuta in simbolo di una condizione, tanto che le presenze umane sono ridotte ad alberi, a pietre (“erba tra erba/albero tra alberi”) a oggetti inerti sullo sfondo … Questo orizzonte sospeso tra vegetale e inorganico, tra umano e disumano, è schiacciato tra una terra gonfia del piombo e del sangue dei vinti … e un cielo a cui ogni pino (“frecce rivolte al cielo”), ogni bosco, ogni girasole anela in una muta preghiera. …. Questa tensione verso l’alto … nella seconda sezione del libro si tramuta in dialettica, in scontro con quell’abisso che pare inghiottire ad ogni verso l’io, sprofondarlo nel vuoto. …. L’aspirazione a ricongiungersi con un cielo in cui risorgere s’infrange tra le onde turbinose di un mare in tempesta, dilegua nei mulinelli e nei marosi che lasciano affiorare pochi fotogrammi smangiati dalla polvere. … Se apparentemente ci troviamo dinnanzi ad una sofferenza individuale … siamo in realtà davanti ad una lucida riflessione sul male, a un dialogo con quella componente oscura dell’uomo che lo trasforma in carnefice, in assassino. E allora dall’io dell’autrice (“quella parte di me”) si ritorna ad una dimensione corale, che travalica le vicende personali e si collega, in una circolarità perfetta agli orrori adombrati nelle “Terre di luna”. …(dalla prefazione di Emanuele Spano)

“… Si può affermare senza ombra di dubbio che una poetica neolirica caratterizza il testo, originale in un’epoca nella quale prevalgono orfismi e sperimentalismi di vario genere, produttori, in massima parte, di tessuti linguistici oscuri. … La stragrande maggioranza delle poesie della raccolta sono formate da strofe e sono caratterizzate da versi cesellati e composti con molta attenzione, molto sorvegliati. Vengono dette parole come anima, esistenza e silenzio ad indicare una sentita riflessione sulla vita, la gioia e il dolore, il bene e il male. … Sole rosso si pone in una posizione a se stante nella produzione letteraria poetica italiana di questo inizio di millennio. “ (dalla recensione di Raffaele Piazza)

Dalla raccolta “Terre di luna”

Polonia

Pini allineati

lungo una linea infinita

frecce rivolte al cielo

come grani di rosario

imploranti.

Covoni

Zolle capovolte

dal ventre della terra

smossa.

Verdi quinte

pennellate dal sole

luccichii profondi

immaginati.

Sparse qua e là

macchie di girasoli

occhi

su steli rugosi alla ricerca del sole.

In mezzo ai campi

solitario

un covone come cupola di una chiesa.

Sole rosso

Riflessi di luce

vagheggiati nel silenzio

del buio più profondo.

Sale la luce di una nuova alba

a lungo attesa

sempre più nitida

sempre più intensa.

Radiante ricordo

ancor v1vo

di un tempo felice.

Cespugli, pascoli, ampie distese

un campanile pizzuto

sipari di montagne

bagnati dal sole.

I miei occhi

accecati di luce

vagano alla ricerca delle mie origini.

Dalla raccolta “Abisso dell’anima”

Abisso dell’ anima

Abisso dell’ anima

mulinelli trascinanti

in un profondo oscuro.

Come uno scoglio

Resto lì

abbandonata

come uno scoglio

caduto per caso

vicino alla riva.

Solchi profondi

rigano la mia anima.

Un’onda più alta

mi sommerge

e sprofondo nel vuoto

della mia esistenza.

Attesa

Alberi

puntati verso il cielo

come canne d’organo

in una pacata sinfonia

immaginario cerchio

di suoni e luci

immerso nel verde

più tenero

più cupo.

Pallidi raggi filtranti

come note basse

di una musica senza inizio

senza fine.

Lo sguardo sale

sempre più in alto

raggi di luce

come note profonde

si fondono con la mia anima

in attesa.

Dalla raccolta “Quella parte di noi”

Nonm chiedermi perchè

Ho corso su per sentieri

irti

sperando di vedere l’orizzonte.

Sono scesa

nei meandri della mia anima

senza trovare risposte.

Forte e debole

sicura e fragile

nocchiero

incapace di alzare le vele

della vita

e sfidare il mare

cupo

presagio di marosi gonfi

di schiuma bianca

sempre più alti.

Ho ammainato le vele

sono rimasta in porto

ferma

a guardare altri velieri

allontanarsi nel buio

e tornare con la luce dell’alba

le vele spinte dal vento caldo

di un’estate di sole.

Non chiedermi perché.