Teatro dei Filodrammatici
Milano
2003

 

La particolare rilevanza di questo lavoro, dove il protagonista dialoga con i suoi fantasmi interiori che, di volta in volta, si presentano nella forma do contrapposte ossessioni, consiste soprattutto nella forte suggestione metaforica legata ai tre personaggi reali: il “Pazzo”, ossia l’uomo attanagliato dalle sue contraddizioni, eppure in grado di avvertire in sé, attraverso la “Poesia” il soffio divino; il “Dottore”, ossia la “Tecnica”, che gira attorno all’uomo, senza capirlo e ne resta sostanzialmente lontana ed estranea; la Segretaria, ossia la quotidianità sorda alla poesia e alle voci dell’invisibile.

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